Le tre caratteristiche che lo contraddistinguevano erano TECNICA, ESPLOSIVITA' e VELOCITA' di ESECUZIONE, oltre ovviamente a un'incredibile intelligenza calcistica che ne facevano un giocatore unico e sopratutto EFFICACE: c'è da dire infatti che Ronaldo era un calciatore che in qualsiasi partita e con qualsiasi avversario riusciva inesorabilmente ad involarsi verso la porta, concludendo quasi sempre con un'azione da manuale, il tutto operato con una freddezza e una velocità a dir poco disarmanti . Questa sua efficacia è dimostrata dalla incredibile vena realizzativa di questo campione, che lo porta a essere sempre decisivo per la sua squadra.
E' proprio la sua velocità, la sua concretezza abbinate a una spettacolarità delle sue giocate innata, l'unione di tutte queste sue caratteristiche (che i calciatori normali posseggono ma non tutte assieme: ad es. c'e chi ha come
prima caratteristica la velocità , chi la potenza ecc..) a fare di lui un giocatore a mio avviso immediatamente al di sotto di mostri sacri come Pelè e Maradona.
Per questo riporterò qua sotto ogni minimo particolare della sua sfortunata carriera e della sua incredibile storia.
Ronaldo Luís Nazário de Lima - conosciuto in Europa semplicemente come Ronaldo - (Rio de Janeiro, 22 settembre 1976) è un calciatore brasiliano, attaccante del Milan e della Nazionale brasiliana.
Soprannominato Il Fenomeno, è considerato uno dei migliori attaccanti nella storia del calcio, un giocatore completo, abile con entrambi i piedi, potente fisicamente e dotato di una tecnica straordinaria. Inserito da Pelé nella lista dei 125 migliori calciatori viventi nel marzo 2004, è stato eletto per 3 volte FIFA World Player (1996, 1997, 2002) e per 2 volte Pallone d'oro (1997, 2002). È l'unico giocatore, insieme a Zinédine Zidane, ad essere stato nominato per 3 volte FIFA World Player. Ha vestito le maglie di grandi club come Barcellona, Inter, Real Madrid e Milan.
Si è laureato per due volte campione del mondo con il Brasile, nel 1994 (pur non scendendo mai in campo nel torneo) e nel 2002.
1990-1994: esordi e carriera in Brasile
Nato nel poverissimo quartiere di Bento Ribeiro, si mise in luce giovanissimo e a sedici anni fu ingaggiato dal São Cristóvão, squadra dell'omonimo quartiere di Rio de Janeiro. Inizialmente ingaggiato per le giovanili, si mise subito in luce, segnando in due stagioni in prima squadra 44 gol in 73 incontri. Nel 1993 passò dal calcio carioca a quello mineiro, in quanto fu ingaggiato dal Cruzeiro di Belo Horizonte (Minas Gerais). Sebbene utilizzato poco nel campionato nazionale ebbe modo di mostrare ugualmente il suo straordinario talento, realizzando 12 gol in 14 incontri e attestandosi poco sotto l'incredibile e mai raggiunta media realizzativa di una rete a partita. La sua impresa più notevole a Belo Horizonte rimane tuttavia quella dei tre gol segnati nel derby contro l'Atlético Mineiro (battuto 3-1) in un incontro valido per il campionato Mineiro. A quell'epoca Ronaldo già aveva avuto esperienze in nazionale, avendo giocato nella selezione juniores su indicazione di Jairzinho (campione del mondo 1970 in Messico), il quale lo aveva segnalato allo staff tecnico federale quando aveva 14 anni. Alla fine della stagione Ronaldo vinse la Coppa del Brasile con il Cruzeiro.
1994-1996: PSV Eindhoven
Quando, nel 1994, Ronaldo andò a giocare in Europa, ingaggiato dal PSV Eindhoven, lo fece da campione del mondo, pur non essendo mai sceso in campo nella Coppa del Mondo FIFA disputatasi in estate negli Stati Uniti. In due stagioni, tra campionato olandese, coppe nazionali e internazionali, Ronaldo in 57 incontri mise a segno 55 gol, 42 dei quali in campionato. A coloro che si mostravano scettici nei confronti del brasiliano, non reputandolo ancora
adatto e/o maturo al battesimo del calcio europeo, Ronaldo rispose rovesciando incredibilmente
la situazione e sfoggiando una media realizzativa ancora oggi mai raggiunta da nessun calciatore
del campionato olandese. Due stagioni straordinarie, nelle quali il brasiliano stupì tutti i club più
importanti d'Europa e si presentò come la futura stella del calcio mondiale.
1996-1997: Barcellona
Nel 1996 fu ceduto al Barcellona. In Spagna vinse il suo primo trofeo internazionale, la Coppa delle Coppe 1996/97, realizzando il calcio di rigore decisivo per battere 1-0 il Paris Saint-Germain. Con la squadra catalana mantenne un rendimento altissimo, segnando 47 reti in 49 partite ufficiali, di cui 34 gol in 37 presenze nella Liga, che gli valsero il titolo di Pichichi. Nel Barcellona Ronaldo trovò la sua definitiva consacrazione come miglior calciatore esistente sul pianeta. Nessuno avrebbe scommesso che il Fenomeno avrebbe mantenuto le incredibili medie dell'anno precedente. A dispetto di tutti Ronaldo non solo continuò la sua incredibile vena realizzativa, ma mise a segno una innumerevole quantità di giocate spettacolari, uniche nel suo genere e caratteristiche di un calciatore sicuramente superiore alla media, che furono la base per il Pallone d'Oro che conquisterà con la maglia dell'Inter.
1997-2002: Inter
Massimo Moratti, che già da tempo teneva sotto osservazione il calciatore brasiliano, nell'estate del 1997 riuscì - pagando una pesante penale (48 miliardi di lire) al club catalano - ad assicurare le prestazioni di Ronaldo all'Inter. Il calciatore giunse a Milano il 25 luglio 1997, accolto con grande entusiasmo dai tifosi. Nella stagione 1997/98 l'Inter arrivò seconda in campionato, ma vinse la Coppa UEFA. A livello personale Ronaldo segnò 25 gol in campionato, che non bastarono a vincere la classifica marcatori (appannaggio di Bierhoff con 27 centri), ma che rimangono tuttora il record di gol per un esordiente assoluto in Serie A, e soprattutto in quella stagione vinse il suo primo Pallone d'oro. Questa è senza dubbio la migliore stagione della carriera calcistica di Ronaldo: il Fenomeno trova la sua definitiva consacrazione
con la maglia nerazzurra come miglior calciatore del mondo. Dotato di una classe e di una intelligenza calcistica straordinarie, coadiuvate da una potenza esplosiva e da una velocità di esecuzione fuori dal comune, il brasiliano si dimostra un giocatore completo,
inarrestabile, diventa l'incubo delle difese. Un luogo comune che si ha nei confronti dei fuoriclasse è sempre il solito: appena approdato in Italia ci si chiede sempre
se un calciatore straniero sia in grado di reggere la maggiore fisicità e organizzazione tattica delle difese italiane. Nel caso di Ronaldo, egli riesce a ribaltare incredibilmente la domanda: in una manciata di giornate la domanda è l'opposta: "Come si fa a fermare un simile
prodigio di tecnica, velocità e potenza fisica?". Nessuno nella stagione 1997/98 è mai riuscito a rispondere a questa domanda. E una dimostrazione delle sue incredibili qualità
è testimoniabile da tutti quegli interisti presenti allo stadio "Parc des Princes" a Parigi, nella finale
di Coppa Uefa contro la Lazio :qui, oltre all'impressionante numero di giocate spettacolari,
traverse, pali e numeri d'alta scuola, Ronaldo regala ai tifosi e al calcio una vera e propria perla, una rete meravigliosa, un gol eccezionale con un dribbling mai visto prima, dribbling che
diverrà storico e rimarrà impresso per sempre negli annali del calcio. Questo capolavoro, infatti
è stato annoverato dalla Fifa tra i 100 gol più belli di sempre. E' la conclusione di una stagione trionfale che lo consegna come punta di diamante alla Nazionale Brasiliana per il Mondiale in Francia.
Il seguito della permanenza di Ronaldo all'Inter fu reso difficile da due infortuni gravi e dai tempi lunghi di recupero. Il 21 novembre 1999, durante una partita di campionato contro il Lecce, Ronaldo si ruppe il tendine rotuleo. Ci vollero quasi sei mesi e un intervento chirurgico prima di tornare in campo: questo avvenne il 12 aprile 2000 a Roma, durante la finale d'andata della Coppa Italia contro la Lazio. Ma il ginocchio cedette nuovamente dopo sei minuti dall'ingresso in campo. La cosa fece temere per la sua carriera, visto che il danno era più grave del previsto. Tra nuova operazione, convalescenza e riabilitazione trascorse più di un anno e molti iniziarono a sollevare il dubbio che forse Ronaldo non avrebbe più rimesso piede in campo.
In realtà, Ronaldo recuperò e tornò in campo alla fine del 2001, ma la serie di postumi dell'infortunio fu talmente nutrita che questi non riuscì a essere decisivo se non nelle ultime partite del campionato, che l'Inter stava guidando davanti a Roma e Juventus. Nonostante il ritorno in grande stile, e la ritrovata vena prolifica, lo Stadio Olimpico di Roma fu per Ronaldo il teatro di una nuova delusione, questa volta per sua fortuna solo sportiva: nell'ultima partita di campionato, il 5 maggio 2002, l'Inter fu battuta 4-2 dalla Lazio e si vide sorpassata in classifica sia dalla Juventus, che vinse lo scudetto, che dalla Roma. Ronaldo chiuse la partita in lacrime, e quella fu pure la sua ultima apparizione in campionato con la maglia dell'Inter: è l'inizio di una lunga discesa della carriera del brasiliano; una maledizione profonda che negherà ai suoi fan e al calcio uno dei più grandi calciatori mai esistiti.
2002-2007: Real Madrid
Nel luglio 2002, subito dopo il termine del vittorioso campionato del mondo, Ronaldo ruppe con il tecnico interista Hector Cuper e chiese di essere ceduto. Dopo una trattativa durata tutto il mese d'agosto e condotta tra il furore dei media e dei tifosi, il giocatore brasiliano fu ingaggiato dal Real Madrid. Con la squadra fresca vincitrice della Champions League vinse la Supercoppa Europea 2002 e successivamente, nel dicembre dello stesso anno, la Coppa Intercontinentale. Questi successi con il club madrileno gli permisero di conquistare il suo secondo Pallone d'oro. In quella stessa stagione vinse sia il campionato spagnolo, all'inizio della seconda stagione nelle merengues Ronaldo conquista la Supercoppa nazionale. In 4 stagioni e mezzo al Real Madrid Ronaldo vanta 177 partite ufficiali con 104 gol e il secondo titolo di Pichichi nel 2003. Sono gli anni di una profonda trasformazione calcistica di Ronaldo. Il brasiliano, ancora memore del trauma al menisco - per il quale lo stesso Prof. Saillant ( medico chirurgo che lo ha operatoa Parigi nel 2000) ha ammesso che il giocatore NON POTRA' MAI PIU' TORNARE AD AVERE PRESTAZIONI CHE SUPERINO IL 60 - 70% DELLE SUE POSSIBILITA' - è meno veloce, meno scattante, impacciato sul campo, quasi la brutta copia del Fenomeno di Barcellona e Inter; tant'è che i tifosi madridisti lo chiamano "El Gordo" (il ciccione) , per il suo evidente sovrappeso e per gli scarsi rendimenti sul campo, determinati da uno stile di gioco più lento. L'ex fenomeno infatti è costretto a cambiare il suo stile di gioco: non è più quel giocatore straordinario fuori da ogni schema che può ricoprire tranquillamente il ruolo di trequartista, seconda o prima punta, ma si trasforma nel classico "Bomber", che non parte più da lontano, ma va a puntare l'ultimo uomo, con la conseguente perdita di spettacolarità e rallentamento del gioco. Queste sue nuove caratteristiche lo portano a diventare un calciatore comune, uno dei tanti bomber in circolazione, avvantaggiato dal fatto di avere dietro di lui un vero e proprio "All Star Team", una squadra di fenomeni e palloni d'oro. L'unica cosa di cui
il brasiliano fa sfoggio e che rimane ovviamente una delle sue caratteristiche fondamentali, è l'enome bagaglio tecnico, che gli consente ancora di esprimersi ad alti livelli e dimostrarsi ancora decisivo per le sorti del Real. E' pertanto opportuno sottolineare come un calciatore non al 100% delle sue possibilità riesca ancora a dimostrarsi non solo competitivo ma anche e sopratutto uno tra i più forti del mondo. Questo va a sottolineare l'IMPRESSIONANTE BAGAGLIO TECNICO di cui è dotato questo incredibile campione.
dal 2007: Milan
Il 30 gennaio 2007, dopo una lunga e complessa trattativa, il Real Madrid ha ceduto Ronaldo al Milan per la cifra di 7,5 milioni di euro, dei quali 3 a carico dello stesso giocatore.
Nel Milan Ronaldo non è mai stato in grado di esprimersi ad alti livelli. Alcune giocate sporadiche e gol da attaccante ormai sciupato, sono l'ingiusta conclusione di una sfortunata carriera per uno degli attaccanti più rappresentativi della storia del calcio.
L'ormai ex fenomeno non solo non è più nemmeno l'ombra di se stesso, ma rappresenta un offesa per tutti coloro che hanno amato Ronaldo e il calcio, la caricatura di quello che a mio avviso è stato uno tra i più Grandi calciatori di tutti i tempi
Palmares Individuale
FIFA World Player: 3
1996, 1997, 2002
Pichichi: 2 1996/1997, 2003/2004
Scarpa d'oro: 1
1996/1997
Pallone d'oro: 2
1997, 2002
Pallone d'oro dei Mondiali: 1
1998
Oscar del calcio: 2
Miglior straniero: 1998
Miglior assoluto: 1998
Miglior giocatore UEFA: 2 (1998, 2002)
Miglior attaccante: 1998
Miglior giocatore dell'anno: 1998
Chiudo l'articolo con due delle tante frasi di elogio che il Fenomeno ha ricevuto nella sua carriera, frasi che credo riassumano da sole quanto aveva di straordinario questo incredibile fuoriclasse:
- "Se Ronaldo ha deciso che ti deve fare gol te lo fa: E' un tipo di giocatore per il quale non esiste difesa capace di fermarlo" (Sandro Mazzola)
- "Senza Ronaldo, il calcio è senza Dio" (Manuel Vasquez Montalban, scrittore spagnolo inventore di Pepe Carvalho e appassionato tifoso)
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